giovedì 7 febbraio 2019

Riflessioni

Come ho scritto due giorni fa nella mia storia facebook: "la malattia non distrugge, trasforma: migliora." A dire il vero, nel mio caso la malattia qualcosa distrugge ovvero i muscoli ma certamente non me: il mio animo, il mio intelletto, il mio essere uomo... anzi il mio sviluppo umano sembra crescere in modo inversamente proporzionale rispetto a i miei cali fisici; ad ogni inciampo mi rialzo pensando cosa creare l'indomani.
Naturalmente non è stato sempre così, all'inizio non accettavo neanche la carrozzina: non riuscivo ad accettare l'idea di sedermi su quella cosa, e così il ventilatore e tutto il resto... Però, arrivata l'accettazione sono esploso, cominciando a creare, storie, approfondimenti
, interviste e un miliardo di altre cose. Lì avevo dentro da sempre, ma soltanto quando mi sono accettato ho cominciato a tirarli fuori. Certamente il fatto di sentirvi vicino fin da subito mi ha spinto a proseguire. Non vivrò un giorno in più di quanto previsto, ma avrò vissuto una vita vera, vissuta a pieni polmoni; con la sua bellezza e l'amore che può donarti una vita intensa, naturalmente senza escludere le delusioni, le angosce e le ansie che può portare; ma è vita anche questa...
Mi fa stare un po' male il fatto che alcuni disabili non riescano ad esprimere il genio che hanno dentro, tutti l'abbiamo ma spesso non riusciamo a trovare il modo di tirarlo fuori. 
C'è soltanto un modo per rimanere a galla: amare! prima se stessi - come consigliato dalle scritture, "Ama il prossimo tuo come te stesso" quindi ama prima te - e quindi gli altri.
Trovate il coraggio d'amare e di lasciarvi amare! 

2 commenti:

  1. Un giorno senza un sorriso è un giorno perso. Mai smettere di lottare per se stessi, accettarsi per quel che si è. E farlo anche per le persone a noi vicine e che ci vogliono davvero bene.
    Giovanni

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  2. Ammirevole! Bravo Stefano sei un esempio di vita.

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