Quando la compianta "buonanima" (si fa per dire) del professor La Grutta - che fu anche preside della facoltà di medicina- intuì, vedendo gli esami, da cos'era causato quel mio camminare sulle punte con continue cadute, lascio cadere per terra la penna che teneva in mano e chiese subito a mia madre se aveva un altro figlio. Si consolerà con l'altro, pensò il "caprone"; come se mi era capitata la disgrazia peggiore che mi potesse capitare.
Se l'anziano professorone avesse intuito anche le potenzialità delle persone con disabilità forse avrebbe reagito in modo diverso. Basti pensare a: Ray Charles, Steve Wonder, Andrea Bocelli etc... nel campo musicale; Alex Zanardi, Bebe Vio etc... nel campo sportivo; e tutti i diversamente abili autori di grandi imprese, nel mio piccolo anche a me.
Per concludere, voglio spiegare che i miei progetti, oltre che per la mia soddisfazione personale, sono realizzati per far capire agli altri giovani con disabilità che nessuna malattia può rendere la vita non degna di essere vissuta.